Negli ultimi mesi sono stata molto presa dalle difficoltà incontrate da BUH nell'abituarsi e conformarsi all'idea di comportamento "giusto" delle sue maestre che a volte sembra che non abbiano mai avuto a che fare con dei bambini di sei anni prima d'ora (e non è un'impressione solo nostra...).
Naturalmente non c'è ancora riuscito: si incanta, si perde nei suoi pensieri, chiacchiera e a volte si alza in piedi. Una settimana sì e una no porta a casa da finire i compiti che non ha terminato in classe per tutti i motivi di cui sopra e io sprofondo nello sconforto anche se non lo do a vedere.
Lui invece non si scoraggia affatto e i compiti li fa volentieri, anche quelli che porta da finire: si siede alla scrivania e in breve tempo li fa senza esitazione. Anche quando gli assegnano dei compiti in settimana lui tiene moltissimo a finirli in tempo, tanto che l'altro giorno avendone tanti, si è svegliato presto al mattino per finirli.
A questo punto lo sconforto lascia il posto alle domande: cosa scatta nella sua testolina quando si trova in classe? Perché a casa riesce a fare tutto rapidamente, mentre a scuola ci riesce soltanto nel 60% dei casi? Perché a casa è così ligio al dovere mentre a scuola sembra che si trasformi in un altro bambino?
Devo proprio ammetterlo, non mi aspettavo che sarebbe stata così dura per me la scuola primaria. Certo, lo vedo andare a scuola volentieri nonostante tutto, ma credo che ancora non sia riuscito a trovare davvero il suo posto all'interno del gruppo.
L'altro giorno doveva leggere un testo sull'amicizia e alla fine doveva rispondere a una domanda:
Come si chiamano i tuoi amici più cari?
La sua risposta è stata:
Juls - Andy - Marty - Luke
Sono tutti nomi di compagni di classe della scuola dell'infanzia.
Capisco la tua preoccupazione ma il fatto che a casa sia un ometto è confortante! Magari è solo un po' distratto e stare in mezzo ad altri 20 bambini che parlano, si muovono, ridono....peggiora le cose. Invece a casa è più tranquillo ed è seguito personalmente da voi.
RispondiEliminaCoraggio, mi sembra sulla buona strada!
Quoto in pieno il commento precedente!
RispondiEliminaperò, permettimi di scherzare, i nomi dei compagni della materna, sembrano quelli dei bambini di un telefilm americano :)
non c'era un mattia, andrea, tommaso ? :D
:D Grazie per avermi fatto sorridere!!
EliminaNaturalmente non sono i loro veri nomi: non sono figli miei e non mi sembra giusto nominarli... certo, magari avrei potuto usare degli pseudonimi italiani, ma a volte anche le loro mamme leggono i miei post e in questo modo li riconosceranno ;)
Forse ha bisogno solo di un po più di tempo per fare amicizia.
RispondiEliminaChe bello questo blog....mi ci sono persa dentro. Felice di conoscerti sono Mamma Piky
RispondiEliminaGrazie Mammapiky! E benvenuta!
EliminaPenso che stare in classe per lui sia abbastanza noioso. Perchè se a casa è così bravo e ligio al dovere, mi sa che il problema è proprio a scuola, può darsi che siano anche le maestre che non abbiano fatto sì di creare un bel gruppo nella classe. Domanda: ma mandarlo in un'altra scuola è fattibile? magari dove ci sono i compagni della materna.
RispondiEliminache tenerezza... e che paura, visto che mi toccherà l'anno prossimo con la timidona. tu continua a scrivere, io imparo.
RispondiEliminaIo ho ancora due anni e mezzo davanti... Quoto Stima di dann: tu continua a scrivere, io imparo!
RispondiEliminaL'importante è che sia sereno, che lavori volentieri, che conservi il sorriso. Dagli tempo e fiducia e parla apertamente dei tuoi dubbi agli insegnanti :-)
RispondiEliminaPenso che il fatto che vada a scuola sereno sia un inizio fantastico (come gestire il contrario mi farebbe paura!), il resto verrà e troverà da solo il modo di relazionarsi con i tempi della scuola e con i compagni nuovi.
RispondiEliminaPoi l'anno prossimo toccherà anche a me, altro che anno prossimo, settembre non è poi così lontano.
leggo le stesse identiche cose scritte alcuni giorni addietro!!!... anche noi "soffriamo" di ricorrenti momenti di nebbia in cui franci ha la testa altrove e "non riesco proprio mamma, anche se mi sforzo, c'è qualcosa nella testa che non mi fa lavorare bene...". Io penso abbiano bisogno di tempo... per crescere, imparare, rafforzarsi. Francesco, per esempio, è un bimbo che ha bisogno di dormire tantissimo... e così cerco di adattare i tempi di tutti noi ai suoi... Condivido perfettamente il tuo senso di impotenza... a presto
RispondiEliminaSpero che col tempo tutto vada vene per voi...
RispondiEliminaCiao cara.
RispondiEliminaNon so perchè misono un po' commossa.
Anzi sì. Oggi è giorni di pagelle.
La prima anche per il mio seienne.
Per noi è andata al contrario, una scuola materna da infarto (saprai che lui era un po' "amplificato"), tanta preoccupazione per la primaria. Tantissima. Invece ha sorpreso TUTTI. Ci va sorridendo, fa tutto in autonomia, sta fermo (!!!). Io ancora non ci credo. Poi aspetto di vedere la pagella oggi, magari mi diranno cose terribili, ma lui è felice e a me basta. Mi ha solo detto: "mamma, dì alle maestre che quando ulrando io non imapro nulla, mi spavento soltanto".
Il mio suggerimento? Parlaci, parlaci, parlaci. Fai il gioco della bacchetta magica, per capire meglio cosa succede in classe...
Un abbraccio!
Cara Silvia, il gioco della bacchetta magica l'abbiamo fatto e la risposta è sempre la stessa: vorrei che la maestra di religione sostituisse quella di matematica!!
EliminaTi parlo da mamma, non da esperta. Il buon senso (e l'esserci passata una volta e tra poco la seconda) mi dice che il piccolo sta crescendo, sta pian piano entrando in un mondo nuovo fatto di nuove richieste più difficili come mantenere l'attenzione per tempi più lunghi. Lui sa di essere perfettamente in grado di farcela, ma con un occhio guarda al passato che oggi gli appare più sereno...non preoccuparti, crescerà...fin troppo velocemente!
RispondiEliminapiccino... capita a tutti: è solo un "prendere le misure", poi partono alla grande!
RispondiEliminaun bacio a tutti e due!