mercoledì 22 gennaio 2014

"Mamma, quando moriremo come faremo a volare fino in cielo?"


Questo è uno di quei post che si scrivono e poi rimangono lì, nel limbo delle bozze, e non ci si decide a pubblicarli perché sembra sempre che manchi qualcosa, o che non sia il momento giusto per farlo. 
Per questo, però, mi sembra che il momento sia arrivato: si tratta di un post in cui racconto dei primi approcci di BUH verso l’idea del cerchio della vita e della morte, con le domande pratiche e un po’ buffe che solo un bambino di tre o quattro anni può fare su questo argomento. 

E’ il momento giusto anche perché prossimamente vorrei invece condividere con voi un post su come BUH e Sorellina stanno affrontando ed elaborando (ciascuno a suo modo) la perdita del Nonnocalabrese, il loro primo vero lutto.

La data originale era 30 settembre 2010
Come tutti i bambini fanno prima o poi, intorno ai tre anni il piccolo BUH! iniziò a fare domande sulla vecchiaia e, di conseguenza, sulla morte.
All'inizio notava le persone molto anziane e chiedeva come mai fossero su una sedia a rotelle, oppure perché camminassero con il bastone. Quando gli spiegavo che tutte le persone invecchiano, lui reagiva in modo piuttosto allarmato e subito mi domandava:
“Mamma, ma tu non diventi vecchia vero? Non mi piace se diventi vecchia...”. 

Certo non gli bastava sapere che quando diventerò vecchia lui sarà già un adulto, perché gli era ancora difficile, anzi quasi impossibile immaginarsi diverso da un bambino di tre anni... Poi è arrivato il tema della morte, abbiamo parlato dello zio G, che è mancato poco dopo la sua nascita e che BUH, quindi, non ha mai conosciuto, poi è morto Oscar, il cagnolone dei nonni che è "volato nel cielo dei cagnolini".

Così BUH iniziò a voler capire cosa sarebbe successo a noi e di conseguenza al nostro mondo una volta che fossimo morti. E queste sono le domande che avevo annotato a suo tempo.

- Mamma, ma quando noi saremo vecchissimi e poi moriremo e andremo in cielo, chi abiterà nella nostra casa?

- Mamma, ma non ci sarà più niente, nemmeno i giochi in questa casa quando noi saremo in cielo?

-Mamma, ma quando sarò vecchissimo e poi andrò in cielo... poi rimarrò sempre là?
- Amore, credo proprio di sì, una volta che si va in cielo si rimane sempre là...
- Ma che noia, io non voglio!!

- Mamma, lo sai che anche se tra tanti anni diventeremo vecchi e andremo in cielo, poi voi sarete sempre nel mio cuore?
- Certo amore!
- Ma andremo nello stesso cielo?
- Mah non so credo di sì...
- Eh no, io voglio andare in un altro da solo!!

E infine l'ultima, che credo molti bambini abbiano prima o poi rivolto ai loro genitori e che per questo ho usato come titolo del post:
- Mamma, ma quando moriremo come faremo a volare fino in cielo?
Sorellina, invece, che è di poco più grande di BUH all'epoca del racconto, non si pone molte domande sull'argomento, diciamo che si accontenta di sapere che si muore e che si va in cielo. Fine.

E i vostri bambini hanno già affrontato l'argomento? Vi hanno fatto mille domande come BUH, o si sono "accontentati", come Sorellina?

5 commenti:

  1. Si, il tema della morte ogni tanto si ripropone. Per ora siamo ancora sulla linea che si muore da vecchi e si va in cielo, con varie preoccupazioni sull'età dei nonni e dei genitori, ma per ora va bene così.
    Speriamo di non doverci smentire mai!

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  2. Anche noi stiamo affrontando "la morte" ovvero la fine di una vita terrena, proprio in questi mesi. A settembre è morto il nostro cagnolone. Ulisse ha saputo che era malato e che è andato in cielo. Ma che in cielo sta bene e non soffre più e corre e gioca.
    Da 20 giorni poi è mancato mio babbo, il nonno, l'unico nonno di Ulisse. Nonno presente che ci aiutava a crescerlo. Non ha mai pianto, appena ha saputo che non c'era più ha detto
    "E' andato in cielo e Jambo (il cagnolone) lo aspettava....vedrai com'era felice di vederlo". Ogni tanto mi chiede cosa mangia, come mangia perchè non vede tavolini guardando il cielo. E fa finta di chiamarlo al telefono.
    La sua età fortunatamente credo gli stia permettendo di elaborare l'idea della perdita in modo non molto traumatico....anche se in questi ultimi mesi della malattia del nonno ha inevitabilmente risentito di un "cambiamento" in tutte le persone che lo circondano.
    Ogni tanto anche lui mi chiede "quando" andrà in cielo...e spero di potergli dire che si va solo da vecchi....anche se il nonno non era "vecchio" e quindi mi sa che presto mi sbugiarderà :-)

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    1. Lucia, dopo la nascita ravvicinata dei nostri piccoli, mi spiace che sia questa perdita ad accomunarci di nuovo...
      Comunque Sorellina e Ulisse hanno la stessa età e forse per questo elaborano il lutto in modo simile: Lei ci racconta della malattia e della morte del nonnocalabrese come fosse semplicemente una storia, quasi una fiaba e per i loro quattro anni e mezzo, credo sia più che sufficiente così... ti abbraccio!

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  3. D è coetaneo di Sorellina e finora quando ne abbiamo parlato ha reagito come lei. Lui sa che il NonnoPaterno ci ha lasciato quando lui era in pancia, una volta ci ha detto "è in cielo assieme a Lucio Dalla".
    C'è un bellissimo articolo su questo argomento sul blog di Mamma Imperfetta. Purtroppo adesso da cellulare non riesco a linkarlo.
    Un abbraccio!

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  4. Qui da noi la domanda è: "ma se tu sei nata prima, muori prima?" Tiè! ;-)

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Vi apro le porte della mia casa, siate educati e misurati nei vostri commenti.

(I post più vecchi sono moderati)

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