[Oggi lascio la parola al piccolo BUH]
C'è un Paese lontano lontano che si chiama Giappone.
La mamma me ne parla spesso e mi racconta che ci vivono dei nostri amici: alcuni li conosco di persona, altri li ho visti soltanto in foto...
Due in particolare li ho conosciuti quando avevo 2 anni, si chiamano Shou e Aya. Hanno anche dei nomi italiani perché il loro papà è italiano, mentre la mamma è giapponese.
Con loro mi sono divertito tanto. Aya era bellissima anche se usava solo parole strane, mentre Shou riuscivo a capirlo perché è più grande e sa parlare l'italiano come me.
Quel giorno d'estate è stato bellissimo: li abbiamo incontrati a Milano e per arrivarci abbiamo preso il treno.
Mi piace tanto viaggiare in treno e l'altro giorno ho detto a mamma "Quando sarò grande prenderò il treno per andare al lavoro, però tu mi tieni la mano perché io ho paura!".
Ma sto divagando, volevo parlarvi del Giappone.
Gli amici giapponesi qualche volta ci spediscono dei regali. Considerando questi regali ho capito che deve trattarsi di un posto magico e misterioso.
L'anno scorso Shou e Aya mi hanno mandato un libro bellissimo che racconta la domenica di un cagnolino e di un ranocchio pasticcione (Bamu to kero no nichiyobi): al posto delle solite lettere, che più o meno so riconoscere, la storia è scritta con strani segni di cui non ricordo il nome.
Quando è nata Sorellina ci hanno spedito una tutina e dei fazzoletti di Hello Kitty per lei e una maglietta dei Dragon Ball e dei calzini dei Pokemon per me.
Oggi, infine, abbiamo ricevuto i regali del nostro amico Liuto. Lui non lo conosco di persona: ha la mia stessa età e le nostre mamme si conoscono dai tempi dell'Università.
Abbiamo ricevuto due zainetti con l'occorrente per fare un pic-nic (2 piccole bento box con posatine di metallo e bacchette per me e posatine di plastica per Sorellina).
Il mio zainetto e tutto il contenuto sono blu con tanti camion e ruspe e altre macchine utili, mentre quelli di Sorellina sono tutti rosa e hanno i disegni di Hello Kitty.
Il Giappone deve essere popolato quasi esclusivamente da cartoni animati e spero tanto che un giorno la mamma mi ci porti.
Nel frattempo però le ho detto che la prossima volta che gli amici giapponesi ci manderanno dei regali ne vorrei uno ROSA per me e un altro ROSA per Sorellina.
[Murasaki inizia a preoccuparsi]
è solo un bambino molto trendy!! :-)
RispondiEliminaChe bello....però le amicizie a distanza sono belle quando rimangono
RispondiElimina@lerinni: mettiamola così... ;-P
RispondiElimina@bismama: Sai il padre di Shou e Aya lo conosco dai tempi dell'asilo, l'ho riscoperto quando ha conosciuto la moglie giapponese e da allora siamo rimsti legati, anche se ormai sono andati a vivere in Giappone da qualche anno. I genitori di Liuto invece li conosco dai tempi dell'Università e anche a loro sono molto legata. Sì è davvero bello riuscire a mantenere i legami a tali distanze :-)
E' molto bello avere amici che parlano una lingua diversa con cui confrontarsi. Io ho dei cari amici in Repubblica Ceca e altri in Bulgaria. Ultimamente ci vediamo pochissimo ma ci scambiamo messaggi, mail, regalini e io li sento molto vicini.
RispondiEliminami e` piaciuta molto questa storia. Nessuno e` mai venuto dall'Italia e attendo con ansia da quasi 8 anni. nipotina
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