Pagine

giovedì 12 marzo 2009

BUH, ovvero l'elogio della lentezza

BUH non ama correre, o meglio, ama correre ma quando lo sceglie lui per gioco.
"MAMMA DAI COYYAMO!!", esclama. Poi si mette in posizione di partenza - una gamba davanti e l'altra dietro - e conta 1,2,3 viaaaa e si corre e si ride tutti insieme, che sia in cortile, al parco o lungo il marciapiedi.

BUH non ama correre, tanto che a Natale ha aperto i doni con calma, osservandoli e provandoli per bene, prima di passare al pacchetto successivo.

BUH non ama correre come concetto, le cose fatte di fretta non gli garbano, e io stessa non posso dargli tutti i torti, dato che al mattino mi sveglio quasi mezz'ora prima per poter FARE colazione invece di ingurgitare in due minuti un caffè e due biscotti come fanno tanti miei colleghi.

BUH non ama correre, e non posso dargli tutti i torti, tuttavia quando impiega 45 minuti per mangiare un piatto di pasta, ammetto che fatico a "lasciar correre", per fortuna però sono dotata di grande pazienza.

BUH non ama correre, ma quando si ingegna a trovare mille stratagemmi per ritardare il momento della nanna, un po' la pazienza la perdo, così mentre lui strilla, me ne vado in un'altra stanza e gli chiedo di richiamarmi quando sarà pronto per infilarsi nel pigiama. Cosa che generalmente avviene non più di 10 secondi dopo!!

Lunedì 9 marzo è stata la 3° giornata mondiale della lentezza. Mi ha fatto pensare a quanto soffra il piccolo BUH, ogni volta che per qualsiasi motivo ci troviamo a doverci preparare più in fretta del solito, soprattutto al mattino. Venerdì scorso è capitato e lui, per non smentirsi, è diventato isterico: ha pianto per infilare la giacca, per uscire, per entrare in auto. Alla fine ha solo tre anni e non gli è ancora facile capire certe dinamiche.
La sua mattina ideale (e ammettiamolo, anche la nostra) è quella in cui si sveglia e poi mi sveglia, esclamando: Mamma, vieni facciamo i pancake!!
Insomma quando è lui a svegliare noi, di sabato e domenica, quando cioè ce la prendiamo tutti davvero comoda, e restiamo in pigiama almeno fino alle 9.00, e poi usciamo per passeggiare e non per correre all'asilo e al lavoro...

2 commenti:

  1. Ti capisco bene. io ancora oggi "spingo" regolarmente Scritch affinché si muova a vestirsi e a mangiare per poter arrivare a scuola prima che chiudano le porte (la scuola è a 50 metri!!!). però è vero, non hanno ancora la consapevolezza dei tempi, ma grazie a questo non conoscono lo stress...noi invece...!!!Porta pazienza

    RispondiElimina
  2. i miei corrono sempre. perfino di notte, nel letto (e io son come loro).
    e il sabato e la domenica mi svegliano all'alba.
    :)
    ma ci amiamo un sacco anche così!

    RispondiElimina

Vi apro le porte della mia casa, siate educati e misurati nei vostri commenti.

(I post più vecchi sono moderati)